Superfetazioni ortigiane. Nuove architetture (abusive? tollerate?) si consolidano nel paesaggio

Ortigia è un gioiello da ammirare ad occhi in su per non perdere i tantissimi particolari architettonici dei suoi edifici e spesso capita, passeggiando per le sue caratteristiche viuzze o infilandosi nei ronchi, di scoprire qualcosa da ammirare non notato precedentemente.

Ma non sempre le sorprese sono piacevoli. Al di là dei ronchi abusivamente privatizzati che sarebbe compito dell’Amministrazione restituire alla pubblica frizione (anche per evitare la tentazione, l’obiettivo dell’usucapione), sono le superfetazioni a lasciare sconcertati. Molte sono datate, altre spuntano anno dopo anno, nonostante i mille vincoli che gravano sul centro storico e l’obbligo (a volte davvero insensato) di non ricostruire neanche tetti realizzati con tecniche ormai scomparse e superate.

 

Alcune superfetazioni si evolvono.

 

E sono spesso quelle degli alberghi, dei locali tecnici che si ampliano per le maggiori esigenze di benessere degli ospiti e che semmai si trasformano, o si affiancano a nuovi ‘belvedere’.

Così la superfetazione dell’Hotel Des Etrangers. L’ala dell’albergo che sovrasta la caratteristica facciata quattrocentesca di Casa Migliaccio, su piazzetta San Rocco, palazzo vincolato ai sensi della legge 1089/1939, si è arricchita di nuove ‘strutture’.

https://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/palazzo-migliaccio.html

Succede allora che, abbracciando con la vista la piazzetta San Rocco, spalle all’Ospedale delle Cinque Piaghe (altra mortificazione insanabile della città), gli occhi, dopo essersi beati delle arcate, delle splendide modanature in pietra lavica e dello stemma nobiliare, della merlatura bicolore a zig zag della terrazza, muovendo verso l’alto si intristiscono sulla brutta facciata dell’albergo e si spalancano sbigottiti sulle moderne architetture in lamiera (?) e il nuovo gazebo.

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