ARMAO MERAVIGLIAO, TERZO POLO ALLA SICILIANA

Con un pizzico d’indipendentismo e la solita e diffusa salsa-sautafossi.😎 Il duo egoinsostenibile CalendaRenzi, di certo adeguatamente coadiuvato dai propri referenti siciliani, ha trovato in Gaetano Armao un candidato ideale alla presidenza della Regione Siciliana. Ideale nel senso che ben rappresenta le idee trasformistico-confuse del presunto terzo polo calendo-renziano. Che, secondo i due ineffabili strateghi, dovrebbe essere un polo “riformista” sebbene con scappellamento al centro; confermando per l’ennesima volta (se mai ve ne fosse bisogno) di come la definizione di “riformista”, fra le altre, da tempo non significa una beata mentula, o minchia che dir si voglia. Armao vice presidente e assessore all’Economia nel governo di centrodestra di Nello Musumeci, ha accettato con entusiasmo la proposta di candidatura, non ritenendo necessario dimettersi: dal suo punto di vista evidentemente Ă© piĂș proficuo (anche in termini di “stipendi”) conservare fino all’ultimo giorno le cariche nel governo Musumeci.  Avvocato dall’ autorevole curriculum, in politica – locale, regionale e nazionale – da molto tempo il palermitano Gaetano Armao Ă© interno al centrodestra, con una spruzzata di sicilianismo nel frattempo tornato di moda, inesattezze storiche comprese.    “Armao, l’esponente piĂč rappresentativo di un sicilianismo moderno e di un centrodestra moderato” – lo definisce il giornale online “La Nazione Siciliana” diretto da Gaspare Nuccio (parlamentare della Rete di Orlando a metĂ  anni Novanta); giornale online collegato al gruppetto politico “Sicilia Nazione” di cui fa parte un altro ex deputato dell’epoca della Rete, il siracusano Rino Piscitello, da molti anni spostatosi su posizioni siculo-autonomiste, prima con Raffaele Lombardo e poi per l’appunto con Armao. Il quale qualche anno fa, parlando come coordinatore nazionale (sic) di “Sicilia Nazione”, accusava il governo Renzi di voler far fallire la Sicilia; regione per la quale lui, Piscitello e compagnia cantando propugnavano un presidente indipendentista: ossia Armao medesimo. DopodichĂ© si Ă© accontentato, si fa per dire, di fare per 5 anni il vice di Musumeci e l’assessore all’Economia in quota Forza Italia. Oggi, sempre lui, l’uno-nessuno-centomila Armao, per motivare la sua scelta si Ă© lamentato che il leader siciliano di Forza Italia MiccichĂ© lo abbia attaccato per 5 anni. Ma lui, indefesso e stoico, Ă© stato lĂ­ e continua a starci, saldamente legato alle sue due poltrone, come l’Alfieri del “volli, fortissimamente volli” alla sua sedia, o piĂș sicilianamente, come don LolĂČ Zirafa alla sua giara. Era in attesa, Armao-Meravigliao, che qualcuno lo candidasse a Presidente della Regione, come oggi finalmente Ă© avvenuto grazie a Calenda e Renzi. Per una Sicilia autonoma, indipendentista, moderata di centrodestra e riformista di ex centrosinistra. 😝

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