Comitato Ortigia Sostenibile: “Sull’evento di Dolce & Gabbana va fatta chiarezza”. E parte la richiesta di accesso agli atti

Le ragioni degli interessi pubblici coinvolti suggeriscono di inviare la presente alla Procura Generale della Corte dei Conti siciliana, all’Agenzia Nazionale Anticorruzione ed alla Procura della Repubblica di Siracusa”, questa la conclusione della segnalazione, nonché richiesta di accesso agli atti, con cui il Comitato Ortigia Sostenibile si è rivolto all’Agenzia del Demanio, alla Prefettura, alla Questura e al Comune di Siracusa in merito all’autorizzazione data a Dolce & Gabbana per l’evento internazionale che si svolgerà nei prossimi giorni a Siracusa.

Gli avvocati Salvo Salerno e Corrado Giuliano chiedono a Prefetto e Questore se, in Commissione di Vigilanza Pubblici Spettacoli, sia stato adeguatamente vagliato e adottato quanto previsto dalla normativa del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza dal momento che, attraverso due ordinanze del Dirigente del settore mobilità del Comune di Siracusa, “un significativo numero di vie cittadine, particolarmente del centro storico di Ortigia, è stato sottratto alla libera mobilità, fruizione e sosta degli utenti e residenti per un periodo variabile, comunque pari a due settimane, contrariamente alle rassicuranti affermazioni a mezzo stampa del primo cittadino, recanti che tali inconvenienti sarebbero stati circoscritti “a poche ore di un solo giorno”. “L’impegno dei servizi urbanistici e di suolo e patrimonio della città risulta di rilevantissima estensione” scrivono Giuliano e Salerno.

In realtà la richiesta dei due legali mirerebbe anche a un risultato immediato: ottenere “una mitigazione urgente dei provvedimenti comunali in quanto gli stessi determinano lesione della ordinaria qualità della vita degli utenti e dei residenti, anche in considerazione del fatto che il Comune non ha compensato tale disagi con adeguata offerta di pubblico servizio di trasporto a disposizione della cittadinanza”.

Il Comitato, nell’attesa di conoscere tutti gli atti del procedimento autorizzativoscaturito dall’istanza del promotore privato risultante in Ordinanza Comunale n.401/22 ovvero di terzi promotori ogni singolo evento”, chiede alla Soprintendenza ai BB AA CC quali siano state le sue valutazioni tecnico istruttorie e tutorie  in relazione sia alle “installazioni invasive in Piazza Duomo e Piazza Minerva, con particolare riferimento all’impatto architettonico e paesaggistico ed alla pressione sulla pavimentazione della Piazza delle strutture precarie e dell’eventuale carico, in considerazione dell’insistenza delle stesse per l’intero periodo delle manifestazioni” che all’ “annunciata concessione del Castello Maniace e del Teatro Greco, specificando che oltretutto il Castello Maniace risulterebbe chiuso alla fruizione pubblica per ben otto giorni”.

E al Comune di Siracusa “di volere in autotutela riformare le richiamate ordinanze dirigenziali in senso più rispettoso dei diritto dei fruitori, utenti e residenti. Di volere garantire il diritto di accesso incondizionato dei cittadini alle piazze e vie della città, inclusi i siti oggetto delle manifestazioni. Di far conoscere se tale enorme ampiezza di suolo pubblico riservato alle manifestazioni ha scontato l’incasso del canone unico patrimoniale, non potendo il patrocinio di per sé solo esentare il privato beneficiario di tale importante onere a suo esclusivo carico”.

Infine, all’Agenzia del Demanio “di accertare se l’autorizzazione dell’evento de quo in Piazza d’Armi coinvolga anche la concessione in atto corrente sul sito di Piazza d’Armi, anche in relazione agli artt. 3.9 , 6.9, 15 punti 3 ed 8 dell’atto concessorio, in materia di obbligatorietà della garanzia di continuità della fruizione pubblica”.

Sembra di capire che una nuova querelle stile “prestito del Caravaggio” sia alle porte. Vedremo.

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