POLONIA: UN MODELLO PECULIARE DI ASSEMBLEA DEI CITTADINI

Come abbiamo avuto modo di constatare in articoli precedenti dedicati al tema della democrazia deliberativa, esistono varie esperienze e modelli differenti di questo innovativo strumento democratico chiamato “Assemblea dei cittadini”.

Tra tutti i Paesi che lo hanno adottato e sperimentato fino ad oggi, la Polonia è senz’altro quello che ne ha elaborato una variante che più si discosta da tutte le altre. Scopriamo il perché.

2016-2021: SEI ASSEMBLEE DEI CITTADINI IN QUATTRO CITTÀ

Nell’inverno del 2016 la città di Danzica fu devastata dall’ennesima inondazione del fiume che la percorre, causata da piogge torrenziali. Nonostante la città avesse già subito in passato numerose volte la medesima calamità, si levò una voce di protesta mista a incredulità sul perché nessuno fino a quel momento avesse pensato a misure ad hoc, come predisporre serbatoi sufficientemente grandi da poter trattenere l’acqua piovana o un sistema fognario adeguato.

Marcin Gerwin, un dottorando di ricerca in processi deliberativi e sostenibilità ambientale, decise allora di proporre al sindaco della città di affrontare il tema e ricercare soluzioni a simili problemi adottando un modello di processo deliberativo già ampliamente sperimentato in altri paesi da un decennio: l’Assemblea dei Cittadini. 

La proposta fu accolta e venne realizzata la prima Assemblea dei Cittadini.

Pochi mesi dopo, nella primavera del 2017, venne organizzata una seconda Assemblea, questa volta sul tema della riduzione dello smog e dell’inquinamento dell’aria. Il risultato dell’Assemblea fu un elenco di nove raccomandazioni concrete, tra cui l’obiettivo di arrivare a smettere di bruciare carbone a livello nazionale entro cinque anni. Venne inoltre proposto di istituire un sostegno per quelle famiglie povere che continuavano a riscaldare le loro case bruciando carbone nelle stufe domestiche.

Sul medesimo tema si tenne nel 2018 un’Assemblea dei Cittadini anche nella città di Lublino.

Mentre Danzica registrò la sua terza Assemblea sul controverso tema dei diritti civili, sull’uguaglianza di genere e sui diritti LGBT. Un argomento non certo facile in un Paese molto cattolico e ancora fortemente conservatore come la Polonia. Ciononostante, benché fossero stati programmati cinque incontri per l’Assemblea, furono i suoi stessi cittadini membri a chiedere un giorno in più per affrontare meglio e a pieno tematiche così delicate.

Dopo queste esperienze stimolanti, Marcin Gerwin ha deciso di fondare il “Centro per le Assemblee sul Clima”, un team di specialisti nella realizzazione di Assemblee dei Cittadini sui temi ambientali e climatici. Con questo Centro, si è tenuta nel 2020 un’Assemblea dei Cittadini nella città di Wroclaw e se ne sta tenendo tutt’ora una nella città di Poznan.

LE TRE CARATTERISTICHE DELLE ASSEMBLEE POLACCHE

Le esperienze di Assemblea dei Cittadini realizzate in Polonia si differenziano da quelle istituite negli altri Paesi per tre aspetti centrali.

  • LA SCELTA DEGLI ESPERTI CHE INTERVENGONO IN ASSEMBLEA

Definito il tema dell’Assemblea, come prima cosa vengono identificati dai coordinatori dell’Assemblea gli stakeholder, ovvero i gruppi di interesse.

A questi viene chiesto di proporre degli esperti del tema in questione da far intervenire in Assemblea.

I coordinatori dell’Assemblea creano una lista degli esperti nominati e valutano chi far intervenire e su quali sotto-temi. La lista viene presentata a tutti gli stakeholder riuniti in un incontro pubblico e, insieme a questi, i coordinatori definiscono il programma finale dell’Assemblea.

L’organizzazione polacca diretta da Marcin Gerwin che si occupa di Assemblee dei Cittadini ritiene che questo metodo risolva il problema delle altre esperienze internazionali di non avere un criterio specifico per la selezione degli esperti da parte dei coordinatori delle Assemblee.

Lo scopo, dichiara Gerwin, è che gli stakeholder possano dire: “con l’esperto scelto da noi siamo certi che la nostra posizione sarà portata in Assemblea, rispettata, fatta sentire, insieme ad altre su cui non siamo d’accordo, di altri stakeholder, portate in Assemblea dagli esperti scelti da questi”.

Nelle altre esperienze internazionali…

gli esperti vengono selezionati dai coordinatori dell’Assemblea, che si assumono la responsabilità di garantire che venga presentato un numero quanto più vasto possibile di posizioni, istanze e orientamenti sul medesimo tema, offrendo un quadro completo, bilanciato e diversificato. Dal momento che gli stakeholder rappresentano degli interessi di parte sul tema oggetto dell’Assemblea, se sono questi a nominare gli esperti non si ritiene che possa essere creato un quadro sufficientemente bilanciato di posizioni. Il timore è in sostanza che gli esperti non facciano gli esperti ma facciano i portatori d’interesse – degli stakeholder – camuffati da esperti.

2) SCELTA DEI SOTTO-TEMI DA AFFRONTARE IN ASSEMBLEA. COME E CHI LI PROPONE?

Innanzitutto, viene creato un set di raccomandazioni inziali, che vengono discusse tutte o selezionate alcune per votazione dai partecipanti, a seconda del numero. Su queste si procede con i lavori dell’Assemblea.

Vengono inoltre accettate proposte, idee e raccomandazioni da chiunque: membri dell’Assemblea, esperti, stakeholder e cittadini. 

Nelle altre esperienze internazionali…

non si parte con delle raccomandazioni/proposte iniziali, ma da subito ai membri dell’Assemblea viene data la possibilità di conoscere più a fondo i temi dell’Assemblea negli incontri con gli esperti. Solo in un secondo momento si apre la fase dedicata all’elaborazione di idee e proposte.

Inoltre, nelle altre esperienze internazionali gli esperti non possono avanzare proposte.

3) IMPLEMENTAZIONE DELLE DECISIONI DELL’ASSEMBLEA

Esiste un accordo tra le amministrazioni cittadine polacche che hanno deciso di realizzare Assemblee dei Cittadini e l’organizzazione che le ha realizzate, tale per cui quelle raccomandazioni che all’interno dell’Assemblea vengono votate e ricevono un consenso pari o superiore all’80% dei membri dell’Assemblea, vengono considerate dalle istituzioni della città direttamente applicabili.

Nelle altre esperienze internazionali…

non esiste una simile convenzione. Anzi, in quasi nessun caso le deliberazioni delle Assemblee dei Cittadini vengono ritenute direttamente applicabili dalle istituzioni.

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