Un’Assemblea di cittadini al posto del Consiglio Comunale? Sì, ma scelti per sorteggio. Siracusa potrebbe sperimentare la Democrazia Rappresentativa Aleatoria

Il dibattito sulla democrazia “offesa” a Siracusa – dove si registra lo strano e straordinario caso di un sindaco al quale una legge regionale discutibile dà facoltà di amministrare la città per quasi altri tre anni in splendida solitudine con solo la sua Giunta, essendosi autoescluso il Consiglio Comunale – è aperto. E le ipotesi di trovare forme alternative immediate per ristabilire un minimo di effettiva rappresentanza democratica si susseguono con varie proposte, più o meno valide.
Il movimento politico Oltre, quello che sostiene Fabio Granata, per favorire il dialogo politico e programmatico ha avanzato la proposta di un “Forum Cittadino” con il coinvolgimento di forze politiche, civiche, sociali, associazionistiche e, ogni mese, un’Assemblea aperta all’Urban Center.
Con il rischio però, come subito evidenziato dal deputato regionale Giovanni Cafeo, che tali Assemblee, più che occasione di “un critico e oggettivo stimolo alla discussione”, si trasformino in “cassa di risonanza mediatica per le attività della Giunta, acclamate ogni mese da sostenitori e simpatizzanti” o, nel caso opposto, in luogo di mere critiche e ostacolo per l’azione amministrativa.

In questo contesto si inserisce ora l’iniziativa di una Organizzazione che probabilmente ancora pochi conoscono ma che riteniamo possa presto inserirsi nelle discussioni su come consentire ai cittadini una fattiva presenza negli ambiti decisionali – al di là delle forme classiche della rappresentanza indiretta tramite un proprio eletto – come accade da circa un ventennio in altre parti del mondo: lo strumento anche in questo caso le “Assemblee dei Cittadini” costituite però secondo criteri specifici elaborati attraverso lunghe e faticose analisi anche sul funzionamento dei sistemi “complessi”, come quelli che ormai caratterizzano i nostri tempi.
Sbaglierebbe quindi l’approccio a tale innovativa proposta chi non pensasse che a lungo si è riflettuto sugli aspetti connessi alla scelta tramite “sorteggio” come alle “competenze” dei designati e ad altro.

“La nostra attività – scrive Samuele Nannoni, coordinatore nazionale di ODERAL (Organizzazione per la Democrazia Rappresentativa Aleatoria) – si concentra sullo studio e la promozione a livello nazionale e locale di nuove prassi di democrazia partecipativa e deliberativa coinvolgenti cittadini comuni sorteggiati a comporre organi, appunto, deliberativi attraverso le Assemblee dei Cittadini”.

Quali ne devono essere le caratteristiche?
Intano, si prevede che l’Assemblea, che avrebbe funzioni e compiti propri, sia composta da un numero definito di cittadini sorteggiati a partire dalle liste elettorali; un campionamento casuale ma, seguendo le prassi internazionali, eseguito nel rispetto di un bilanciamento numerico tra alcune categorie di genere (uomo, donna), di età (minori e maggiori di 31 anni) e di residenza (seguendo la divisione delle circoscrizioni) cercando di garantire una vera rappresentatività della società.
La carica dei membri dovrà essere annuale e non rinnovabile; i componenti dell’Assemblea dovranno essere equamente retribuiti e forniti dei servizi necessari per la durata della carica e non oltre.
L’Assemblea dei Cittadini si esprimerà su questioni rilevanti e di pubblico interesse (non su fatti minimali come “decidere quante panchine situare in un giardino pubblico), attraverso delibere, dopo essere stata informata nel merito da esperti e professionisti dei settori tematici in discussione (accademici e professori universitari che assicurino una pluralità di voci e posizioni).
Le questioni da trattare potrebbero essere individuate o dai cittadini stessi o dalla Giunta, e le deliberazioni potrebbero essere direttamente applicate, oppure soggette ad un voto della Giunta stessa o della cittadinanza tutta attraverso referendum. L’importante è che l’Assemblea sia totalmente indipendente dalla Giunta e non ne subisca pressioni e influenze; le eventuali decisioni finali della Giunta, contrarie a quanto stabilito dall’Assemblea, dovrebbero essere sempre motivate pubblicamente con atti formali dalla Giunta stessa.

Molti i risvolti positivi di tale nuova forma di partecipazione, ampia e realmente democratica, all’effettiva amministrazione della città: “si accrescerebbe la fiducia dei cittadini verso la politica e le istituzioni, nonché verso le decisioni pubbliche, dal momento che sarebbero vagliate, se non proposte, da cittadini al loro pari; aumenterebbe la sicurezza dei politici di avere un ampio sostegno pubblico per le loro decisioni, concertate con un organo composto da comuni cittadini; farebbe superare la percezione che il processo politico sia dominato da élite cristallizzate e interessi particolari proprio grazie all’inserimento di persone comuni all’interno delle istituzioni; aumenterebbe il senso di responsabilizzazione dei cittadini”.

“Seguendo da tempo quanto via via elaborato da Oderal – spiega Vincenzo Monica, presidente dell’associazione culturale Il Cerchio –, dato anche il momento particolare che vive l’amministrazione comunale, abbiamo ritenuto che si potesse sperimentare sul campo questa “innovazione democratica”. Forse stupirà sapere che tra i promotori di questa rivoluzionaria proposta ci sono professori di fisica e matematica, ingegneri e filosofi, a dire l’impegno speculativo che l’accompagna. Con noi, a Siracusa, i professori Elio Cappuccio, Paolo Fai, Alessio Lo Giudice, per citarne solo alcuni.
Abbiamo quindi invitato il sindaco Francesco Italia a dare la propria disponibilità intanto a organizzare tra Settembre e Ottobre un convegno all’Urban Center per meglio illustrare il progetto. È previsto anche mediante un collegamento Webinar con esperti nazionali e internazionali delle pratiche di Democrazia Aleatoria e delle esperienze di Assemblee dei Cittadini (circa 30 esperti collegati on line). Contiamo nel frattempo di iniziare a diffondere e a chiarire i principi fondanti di una prassi che potrebbe aiutare a superare la lontananza dei cittadini dalle Istituzioni, la disaffezione, sempre più ampia, nei confronti dell’attività politica. Il sito per avere maggiori ragguagli e firmare la petizione al sindaco è https://www.oderal.org e https://www.oderal.org/articoli/ dove è possibile trovare un interessante contributo di Alessio Lo Giudice. Ritengo davvero che sia un’occasione da non perdere!”

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