A SIRACUSA LA RETE IDRICA DISPERDE IL 65,2% DI ACQUA

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo) l’Istat ha pubblicato i risultati di indagini e analisi sulla condizione delle reti idriche e della gestione delle stesse. Secondo tale studio (pubblicato su Il Sole 24  Ore del 24 marzo) la media nazionale della percentuale di acqua che si disperde tra le reti idriche fatiscenti è del 42,4% (quasi la metà) ed è maggiore di quella rilevata nel 2020. Maglia nera di questa classifica è la Basilicata con addirittura il 65,5%, segue l’Abruzzo (62,5). La Sicilia ne perde il 51,6%. L’Emila Romagna (guarda caso) è la regione messa meglio di tutte con un a perdita del 29,7%.

  dati 2017

Se si guarda ai Comuni capoluogo di provincia, le condizioni di massima criticità si rilevano a Potenza (71,0%), Chieti (70,4%), L’Aquila (68,9%), Latina (67,7%), Cosenza (66,5%), Campobasso (66,4%), Massa (65,3%), Siracusa (65,2%) e Vibo Valentia (65,0%). Mentre i Comuni capoluogo di provincia con le situazioni più ottimali sono: Como (9,2%), Pavia (9,4%), Monza (11,0%), Lecce (12,0%), Pordenone (12,1%), Milano (13,4%) e Macerata (13,9%)». A Roma le perdite sono al 27,9%.

Sull’argomento abbiamo ricevuto il commento di un esperto del settore, l’ing. Pucci La Torre:

“Escludendo la vergognosa parentesi di SAI8 di cui è inutile parlare ancora, malgrado una considerevole mole di progetti realizzati (molti riguardanti il rifacimento di reti idriche prementi e di distribuzione) ed alcuni in veste di progetto definitivo,  è sempre stata preclusa al nuovo gestore del Servizio Idrico Integrato (che gestisce dal marzo 2015 le reti idriche e fognarie di Siracusa, oltre all’impianto di depurazione per i Comuni di Siracusa, Floridia e Solarino) la possibilità di poter accedere a finanziamenti pubblici.

Una volta perché la società proponente era privata (e la SIAM è una Spa tutta privata), poi perché il sistema idrico in gestione non faceva parte di una Governance di Ambito Ottimale (in altre parole non era attivo l’ATI), poi perché i fondi CIS “Acqua Bene Comune” non sono mai partiti, … Insomma ce n’era sempre una!

La verità, temo, è che la materia in oggetto sia sempre stata politicamente poco supportata in Provincia, in Regione e a Roma, con il risultato che la nostra rete idrica, sempre più vetusta, inesorabilmente, oggi evidenzia un cattivo indicatore in quanto a perdite di cui nessuno può andare fiero.

Ma vorrei vedere se in altre parti dell’Italia – pur senza le ATI attive e funzionanti – sono davvero sempre stati preclusi questi importantissimi finanziamenti e non si sia piuttosto invocata la somma urgenza”.

 

(fonti: Istat, Il Sole 24 Ore), immagini da Web

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