Nuovo regolamento dell’imposta di soggiorno: Scelta autoreferenziale dell’Amministrazione, insoddisfatti gli operatori

A tre giorni dalla deliberazione del Consiglio Comunale sull’imposta di soggiorno, la Giunta Italia ha formalizzato l’aumento, in percentuale dal 2 % al 4 % sul costo del pernottamento, dell’imposta di soggiorno. L’opzione possibile si è ovviamente assestata sull’aliquota massima, il 4% (perché sia stata prospettata la fluttuazione non si sa… anzi, si sa), così come i pernottamenti sottoposti a tassazione, da 4 a 7, saranno sette (!). Resta fermo il limite massimo di 5 euro a persona per pernottamento ma solo perché così stabilito dalla norma.

Il provvedimento sarà immediatamente esecutivo – come per legge dal primo giorno del secondo mese successivo a quello della pubblicazione del regolamento – una volta che il Ministero dell’Economia e delle Finanze espleti la propria parte inserendo l’atto nel portale del federalismo fiscale.

Pochi, e poco significativi, gli emendamenti presentati dalle forze politiche in Consiglio Comunale che sono stati accolti dalla Giunta la quale, di fatto, ha imposto quanto già autonomamente deciso a prescindere dalle indicazioni del civico consesso. Ha prevalso la forza dei numeri e l’obiettivo di ‘far cassa’, come alcuni hanno commentato, senza contestualizzare la scelta in un quadro complessivo di programmazione di crescita turistica di qualità e differenziata.

A nulla è valsa la protesta di Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa, che aveva chiesto una pausa di riflessione. Osservazioni le sue per lo più nell’interesse degli alberghi: “Far pagare una percentuale in base, non soltanto alla tariffa della camera, ma anche ai servizi aggiuntivi quali piccola colazione, pasti, è una pura follia! Verrebbero fuori cifre fatte di centesimi, difficili da gestire e che la maggior parte degli ospiti, con pacchetti già saldati, dovrebbe pagare in contanti con evidenti difficoltà”. Altra follia far pagare l’imposta non più per i primi 4 pernottamenti, bensì per sette. “Una decisione che finirebbe per ridurre, anziché incrementare, il numero dei pernottamenti a Siracusa, a vantaggio di destinazioni più appetibili ed economiche. Davvero assurdo, dopo anni in cui ‘Noi albergatori Siracusa’ ha tanto faticato per aumentare la permanenza media così cara proprio al sindaco Francesco Italia”.

Egualmente inascoltata dall’Amministrazione la Sezione Turismo ed Eventi di Confindustria Siracusa sulla stessa linea di Rosano: “Una proposta profondamente iniqua per il turista: il costo della stanza può variare in funzione dell’acquisto sulle piattaforme on line. Saremmo gli unici nel mondo ad applicare un ulteriore costo per gli albergatori mettendo in difficoltà, tra l’altro, la gestione della rendicontazione… La proposta di imposta di soggiorno a percentuale agevola coloro che vendono solo pernottamento ed è a svantaggio di chi cerca di costruire ogni giorno e con notevoli sforzi una proposta integrata di soggiorno per valorizzare la destinazione”.

Contraria alla proposta anche lABBAT, neo nata associazione che mira a rappresentare i circa 1500 operatori degli affitti brevi: favorevole alla proporzionalità dell’imposta ma al 3%, contrari all’estensione a sette pernottamenti, e promotori di altre modifiche … assolutamente ignorate.

Chissà da chi era costituto il ‘folto gruppo di stakeholder’ con cui il sindaco Italia avrebbe interloquito all’indomani del bilaterale Mattarella-Steinmaier del settembre scorso quando per due giorni Ortigia cambiò volto, senza veicoli di qualsiasi genere, dehors, fumi e odori di fritto. “Una larga rappresentanza della Giunta, presidente e vice presidente del consiglio comunale, i due presidenti delle commissioni consiliari più direttamente coinvolte sulla materia, un folto gruppo di stakeholder” esaminarono anche la bozza del nuovo regolamento: “Abbiamo riscontrato un clima estremamente positivo e propositivo e siamo convinti che, con la collaborazione di tutti, le ambizioni della nostra città potranno pienamente essere alla nostra portata” commentava il sindaco.

È necessario che su questi ‘presenti’ si faccia chiarezza perché il decreto legislativo 23/2011 che norma la materia dispone espressamente che i Comuni deliberino sull’imposta di soggiorno “sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive”.

Quali sono state realmente ‘sentite’

(in foto: Maison Ortigia)

Da leggere

Gara Servizio Idrico. Un bando che fa acqua da tutte le parti

Ci sarà pure un motivo se a partecipare a un appalto così importante (un miliardo …

Commenti recenti