L’Istituto Archimede verso la soppressione? Protesta unanime della comunità scolastica e della politica

Istituto Comprensivo Archimede. I genitori hanno risposto prontamente all’appello della presidente del Consiglio d’Istituto Valeria Guzzardi. L’Auditorium è stracolmo e molti restano in piedi. Ad accorrere anche le rappresentanze sindacali (Giuseppe Gentile e Vittorio Cefalù per la Gilda, Cettina La Paglia per lo Snals), alcuni consiglieri comunali (gli esponenti del PD: Angelo Greco, Massimo Milazzo, Sara Zappulla, di Fratelli d’Italia: Damiano De Simone), Zayra Sapienza, presidente della Consulta Civica (ci scusiamo per le eventuali omissioni), il vicesindaco Edy Bandiera e l’assessore Teresella Celesti, dirigente dello scientifico Einaudi.

Più tardi arriverà anche il sindaco Francesco Italia e il consigliere regionale Carlo Gilistro.

La notizia dello ‘smembramento’ della scuola (metà delle classi all’Archia e metà al Giaracà che arriverebbero così a raggiungere il tetto di circa 1200 alunni) è arrivato come un ‘fulmine a ciel sereno’ per tutti. Non se ne sapeva nulla: un sms al cellulare della dirigente da parte di una collega presente al tavolo regionale ha rivelato l’intenzione dell’assessore all’istruzione e alla formazione professionale della Regione Girolamo Turano di includere un undicesimo istituto nella ‘razionalizzazione’ delle scuole del siracusano. Un prezzo altissimo, anche se paragonato a quello deciso per le altre province in cui i ‘tagli’ sono stati meno drastici.

Scontiamo la nostra irrilevanza politica a Palermo” commenta l’avv. Massimo Milazzo che propone azioni eclatanti con manifestazioni, se necessario, anche davanti ai palazzi regionali. Ciò che stupisce tutti è la scelta, all’ultimo minuto, proprio dell’Archimede, la cui popolazione scolastica supera i 700 alunni ponendosi così nella media di altre 8 scuole che hanno tra i 700 e i 750 studenti, e che vanta una storia centenaria: sul tavolo della presidenza sono infatti in bella mostra le copie del volume “La Scuola Archimede dall’Unità d’Italia al Duemila”, edito in occasione del trasferimento dell’istituto nell’attuale sede, preside il prof. Paolo Ebreo, frutto di un’accurata ricerca di documenti presso gli archivi della città e che raccoglie, insieme a una ricerca degli alunni sul grande scienziato del terzo secolo a.C., altra documentazione.

Ma alla Regione – come ha ben spiegato Giuseppe Gentile -, in obbedienza al diktat romano di sforbiciare nel settore risorse pari a 90 milioni di euro, vale solo la ragione dei numeri: l’autonomia concessa solo a partire dai 900 alunni al minimo. In realtà una scelta non di questo governo bensì già del quarto governo Berlusconi quando, ministri Gelmini e Tremonti, per tagliare la spesa pubblica furono cancellati oltre 2.000 istituti. Una logica aritmetica proprio in un settore, quello dell’istruzione, che, come quello della sanità, dovrebbe essere più che tutelato. Una insensatezza su cui è inutile spendere parole.

In applicazione della L. 197 del 2022 (legge di bilancio per il 2023) e del successivo Decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023, il contingente organico dei Dirigenti scolastici e dei Direttori dei servizi generali ed amministrativi per la Sicilia viene ridotto a 710 unità. 600 gli istituti soppressi in tutt’Italia” precisa Gentile.

A dire il sentimento di tutti, anche degli assenti, dopo l’accorato intervento della presidente del Consiglio d’Istituto che ha richiamato all’unità e alla compattezza di tutti, le parole della dirigente Aprile che, dopo aver ripercorso l’iter del dimensionamento scolastico ai tavoli regionale e provinciale e ricordato i due incontri in Consiglio Comunale sull’argomento, segno della diffusa sensibilità per la questione, ha rivendicato il ruolo dell’Archimede nella storia culturale civile ed etica della città – “questo senza nulla voler togliere all’importanza degli altri istituti, tutti essenziali” -, i sacrifici di una comunità educante che vive con passione e convinzione il proprio impegno, la qualità dell’offerta formativa. “Non consentiremo che le decisioni passino sulle nostre teste, lotteremo fino all’ultimo organizzando azioni di protesta ‘civili’, fino a quando porteremo a casa il risultato” ha promesso.

Rassicuranti tuttavia le parole tanto del vicesindaco Bandiera e dell’assessore Celeste quanto del primo cittadino: “Il decreto ancora non è stato firmato e mi giungono voci che ci dovrebbe essere un ripensamento. Ma la decisione presa non ha alcun serio presupposto giuridico e, come abbiamo lottato per salvare il Verga l’anno scorso, l’amministrazione anche in questo caso è pronta a presentare ricorso se non sarà revocata la decisione”. Ha detto Italia che ha poi frenato la giusta rabbia non contenuta di una mamma: “Basta parole, passerelle politiche. Vogliamo sapere cosa dobbiamo fare noi, cosa farete davvero voi e occorre interrogarsi sui motivi del calo delle iscrizioni negli anni” (motivi comunque vari e complessi, come accennato nel precedente intervento di un professore della scuola). “Non faccio promesse impossibili – spiega il sindaco -. Non posso prometterle ciò che non attiene alle mie competenze ma siamo e saremo al vostro fianco e nulla sarà tralasciato perché questo istituto non può assolutamente essere soppresso. Sarà un impegno che certo non terrà conto degli schieramenti politici: chiunque, di qualunque partito riesca a raggiungere l’obiettivo sarà ringraziato. Guardo solo e unicamente al risultato”.

Una sorpresa anche per il dottor Gilistro il nome dell’Archimede tra le scuole da dimensionare: “Sapete quanto ho a cuore i giovani. Ho seguito costantemente la problematica anche con attenzione per le altre scuole, anch’esse da tutelare, da salvaguardare in quanto presidi di legalità nel territorio. Ho parlato con l’assessore Turano fino a poche ore prima di questa improvvida decisione e mi rimetterò subito in contatto con lui. Prima che voi scendiate in piazza io occuperò le sue stanze. Glielo dirò chiaramente”.

Da martedì prossimo, trascorso il ponte dell’Immacolata, arriveranno, si spera, notizie migliori per l’Archimede ma il dimensionamento scolastico rimane una questione politica che merita grande attenzione e un’efficace azione di contrasto.

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