Francesco Barberini, quattordicenne, Alfiere della Repubblica italiana a dieci anni, aspirante ornitologo

“La Civetta di Minerva” incontra per voi – e stavolta si trova davanti ad un vero esperto, visto che l’intervistando è un aspirante ornitologo classe 2007 ma già ferratissimo in materia – Francesco Barberini, nominato Alfiere della Repubblica italiana nel 2018, quindi a soli dieci anni, per i meriti scientifici e l’impegno nella divulgazione.

Il suo curriculum è stupefacente: autore di svariate pubblicazioni e di video, conferenziere, appassionato di birdwatching – l’osservazione degli uccelli –, di ornitologia e paleontologia, data la stretta parentela tra uccelli e dinosauri, ospite di varie trasmissioni televisive ed esperto chiamato a tenere delle rubriche specialistiche sui temi dell’avifauna anche su stampa e in radio, collaboratore e ambasciatore di associazioni musei parchi enti e iniziative naturalistiche, benefiche e culturali…

A parte i riconoscimenti, è un segno di speranza, che a tratti commuove, il fatto che un ragazzo coltivi una passione sbocciata senza che la famiglia o la scuola gli abbiano fornito un particolare background. Occhi vivi e limpidi, faccia pulita, eloquio da simpatico nerd, coda di cavallo e sorriso entusiasta. Un vero figlio dei nostri tempi, o meglio del futuro, che forse avrà la capacità di “bucare” lo schermo e di arrivare attraverso i social ai coetanei, sensibilizzandoli sui temi dell’impegno ambientale.

Te lo avranno domandato molte volte… com’è nata la tua passione per la Natura e in particolare per l’ornitologia?

È nata quasi per caso. Ho visto il film documentario a due anni e mezzo “Il Popolo Migratore” e mi sono innamorato del mondo degli uccelli. Ho iniziato ad interessarmi degli uccelli e quella che sembrava una curiosità temporanea è diventata sempre più questione di vita.

Usi molto i social e il fatto di essere della “classe 2007” ti avvicina molto a bambini e ragazzi… cosa cerchi di trasmettere alle nuove generazioni?

Cerco di trasmettere il fatto che abbiamo davanti agli occhi un mondo meraviglioso fatto da esseri viventi ed ecosistemi meravigliosi che poche persone conoscono. Avere un pianeta così ricco di fatti sorprendenti deve far pensare. Dobbiamo imparare dalla Natura, che purtroppo stiamo intaccando attraverso i nostri comportamenti e abitudini. Sapere e conoscere le bellezze della Natura ha come effetto l’amore verso la Natura che serve se la si vuole proteggere.

Volevo chiederti, visto che hai ottenuto la licenza di terza media, come hai intenzione di proseguire i tuoi studi: quale scuola frequenterai? Che consigli ti senti di offrire ai tuoi coetanei che magari non sanno che strada intraprendere? E poi: come può la scuola avvicinare gli alunni alle tematiche che ti appassionano?

Frequenterò il liceo scientifico. Io consiglio vivamente ai miei coetanei di coltivare la propria passione e di impegnarsi a scuola per raggiungere così più facilmente il lavoro che si spera di poter fare. Questo anche perché se fai un lavoro che ti piace lo fai anche meglio. Quindi questo potrebbe aiutare al meglio anche la nostra società. In effetti secondo me bisognerebbe ripartire dall’istruzione per insegnare alle nuove generazioni tematiche oggi troppo sottovalutate, ma che invece permetterebbero di avere un futuro migliore per tutti.

Hai fatto e continui a fare incontri straordinari, in primis con il nostro presidente Mattarella… cosa ti hanno donato e ti donano queste esperienze?

Sì, è stato molto bello ed emozionante. Grazie a queste esperienze cerco di darmi forza per continuare la mia strada per la divulgazione scientifica e continuare a coltivare la mia passione.

Sei mai stato in Sicilia? Conosci la nostra flora e fauna? Mi permetto di inviarti il link a due pagine che seguo, in particolare quella del fotografo naturalista – dilettante ma bravissimo – Carmelo Milluzzo, che ha immortalato perfino delle martore

(https://www.facebook.com/carmelo.milluzzo.777; https://www.facebook.com/groups/280292208752800).

Il lato positivo dell’Italia è il fatto che, come la definisco io, è una bella penisola. Questo perché in Italia ci sono moltissimi ambienti diversificati. Si va dalle zone aride alle zone montane, da quelle paludose a quelle boschive. Grazie a ciò abbiamo una varietà di forme di esseri viventi impressionante. La Sicilia certamente è un posto bellissimo dove le specie sono integrate da quelle europee e da quelle africane creando un misto di forme e colori da vedere assolutamente. Purtroppo a causa del riscaldamento globale aree come queste sono a rischio. A volte, come accade ormai diversi anni, e il fenomeno sta diventando sempre più frequente, l’energia accumulata nell’atmosfera si sprigiona attraverso picchi di calore, che favoriscono gli incendi e la siccità, oppure acquazzoni e tempeste catastrofiche. Questi esempi dovrebbero essere al centro dell’attenzione per testimoniare ancora meglio come dobbiamo cambiare per un futuro davvero migliore.

Chiudiamo questa intervista con una frase molto significativa, quasi il “motto” di Francesco, per ricordare che amore e conoscenza vanno insieme e che insieme conducono alla protezione di ciò che si è conosciuto e si ama.

Ricordatevi: se la Natura la conosci, la ami, e se la ami la proteggi.

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