“Solum – La leggenda di Dorab” di Domiziana Pulino: magia, avventura, immaginazione, tristezza e gioia, speranza, amore…

“La Civetta di Minerva” incontra per voi la giovanissima Domiziana Pulino, autrice di “Solum – La leggenda di Dorab” (acquistabile qui in formato digitale; si può trovare su tutti i kindle store e leggere tramite telefono, tablet o kindle:

https://www.amazon.it/Solum-Leggenda-Dorab-Domiziana-Pulino-ebook/dp/B091DBSMJG/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=solum&qid=1617464238&s=digital-text&sr=1-1&fbclid=IwAR2_YSs3f-rk5pVKibCQOIeyr-M4Hzp3R3i2zH1qbZ09eM7gpdtzps6HFrs).

Domiziana Pulino, figlia e nipote d’arte (la madre, Carmen Pupillo, pittrice, cantante e pianista, presiede a Genova l’associazione Cre Artis, Scuola di Musica e Galleria d’Arte; il nonno è un ex baritono del Teatro Carlo Felice di Genova, fondatore e direttore dell’Accademia di canto Carmelo Mollica), è appassionata d’arte e di musica – si è esibita sia come corista che come solista –, registra cover, specie di canzoni da musical, e si è cimentata nella scrittura di canzoni originali (ecco il suo canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UChS-Ce7ChT0jCLalBlIQSOg), tra cui una proprio dedicata a questa storia fantasy ambientata in un regno incantato e che ha come protagonista la Natura.

Magia, avventura, immaginazione, tristezza e gioia, speranza, amore… ecco gli ingredienti di “Solum – La leggenda di Dorab”, come nella migliore tradizione del genere.

Cosa ti ha ispirata a scrivere questo romanzo?

Tutto ebbe inizio in terza superiore al Liceo Artistico, ero in classe a scarabocchiare su un foglio e in pochi minuti avevo disegnato una mappa di un mondo fantastico. Finita la mappa, iniziai ad aggiungere un personaggio, e poi un altro, e infine avevo la storia. All’inizio della quarantena, lo scorso anno, trovai tutti i fogli della storia che avevo inventato e così decisi di riprenderla seriamente. Con un po’ di modifiche sono riuscita a completare il libro, il quale sarà seguito da altri due romanzi.

Ci sono autori, libri, film che ti hanno influenzata nella concezione e nella stesura della tua opera?

Ci sono numerosi scrittori che mi hanno influenzata, sì. Sono cresciuta leggendo molti fantasy e molti classici, ed entrambi i generi mi hanno aiutata a creare il mio stile. Licia Troisi, una tra quelli, ha accompagnato la mia infanzia con le sue storie fantastiche e i suoi personaggi meravigliosi. Non potrei non citare, inoltre, J.R.R.Tolkien con “Il signore degli anelli” e “Lo Hobbit”, J.K. Rowling con Harry Potter e C.S.Lewis con “Le cronache di Narnia”. Potrei fare un elenco lunghissimo di autori ai quali sono molto legata, ma questi sono quelli ai quali mi sono ispirata di più. Nel mondo classico, invece, il grandioso William Shakespeare.

Musica e scrittura: quanto e come sono connesse per te?

Ho iniziato ad unire la musica e la scrittura solo un anno fa. Volevo mettermi alla prova e volevo capire se ero all’altezza di tale compito. Così ho iniziato a scrivere canzoni originali. È stato un nuovo modo di fare musica, ma ancora ho bisogno di sentirlo di più, sento di aver comunicato qualcosa agli altri, ma non tanto a me stessa, non ancora almeno. Per me, la scrittura è sempre connessa alla musica: scrivo ascoltando la musica, leggo ascoltando la musica… Invece, non sempre trovo la musica connessa alla scrittura. Spesso è semplicemente quella compagnia di cui ho bisogno per non pensare, per rilassarmi, senza parole, solo musica.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Pensavo che una volta finito il liceo si avesse chiara la risposta, ma mi sbagliavo. Non avrei mai immaginato qualche anno fa che avrei pubblicato o scritto un libro, che avrei scritto delle canzoni mie. Ormai ho deciso di non pianificare più nulla, so che l’arte è il mio ambiente, so che è la mia casa e la coltiverò, ho tanti sogni nel cassetto e ognuno ha un po’ di scrittura, un po’ di arte e un po’ di musica. Le uniche certezze che ho in un futuro vicino sono la continuazione di questa trilogia, la traduzione in inglese e cambiare paese. Nuove culture e nuovi orizzonti mi guideranno da qualche parte e, chissà, magari verso un nuovo trampolino pronto a lanciarmi.

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