LA VITA CAMMINAVA A PIEDI E LIEVITO PADRE ALLA MEDITERRANEA ART GALLERY

Sempre all’insegna della poesia, dell’arte, della bellezza nella loro dimensione di incontro le iniziative del collettivo siracusano Poetaretusei432: sabato 14 maggio alle 18.30, presso la Mediterranea Art Gallery, in occasione della mostra d’arte contemporanea “I colori dell’anima”, si terrà la presentazione dei libri “La vita camminava a piedi nudi” di Raimondo Raimondi (Il Foglio Letterario edizioni) e “Lievito padre” (ed. Amazon) di Salvatore Randazzo Piazza.

Le letture saranno curate da Lalla Bruschi ed Elisabetta Tagliamonte, non solo “fini dicitrici” ma performer a tutti gli effetti e poetesse esse stesse.

A coronamento del simposio letterario, un nuovo Poetry Slam ad iscrizione gratuita che permetterà a chiunque voglia cimentarsi di leggere o far leggere i propri versi, votati estemporaneamente dal pubblico presente. Ai vincitori andranno delle opere d’arte e la soddisfazione di aver rinnovato gli antichi agoni poetici: il poetry slam infatti è una sorta di happening poetico, una “battle” poetica alla maniera dei moderni rapper ma soprattutto dei nostri avi greci (pensiamo a Mineo, alla pietra dei poeti, a Capuana, Bonaviri e a tutti i pastori e contadini che alla maniera dei personaggi delle Bucoliche virgiliane o degli idilli di Teocrito gareggiavano in versi: quanta cultura, quanta sapienza auro-orale!). Qui (https://poetaretusei432.blogspot.com/2022/05/ortigia-poetry-slam-presentazione-libri.html) maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione: la prospettiva è anche quella di potersi qualificare per la fase nazionale della gara. Un in bocca al lupo intanto ai primi iscritti: Pamela Nicolosi, Azzurra Lo Bello, Eleonora Marletta, Paola Salmé, Antonella Manca, Alessandra Corso, Maria Bisignani, Ludovico Leone ICO.

I proventi della vendita del volumetto “Lievito padre” saranno devoluti in beneficenza; ricordiamo tra l’altro anche l’impegno di Randazzo nel diffondere la cultura della lettura e dello scambio tramite la cassetta dei libri in via Amalfitania, nel sollecitare i poeti a contribuire coi loro versi a raccolte di “ecopoesia”, quindi su temi ambientali, e nel realizzare piccole opere d’arte ottenute da materiale riciclato come i volantini di carta dei supermercati.

Le liriche della raccolta raccontano poeticamente la perdita del padre e l’attraversamento del lutto verso la risalita: “Sono cose che capitano ai vivi/ Turiddu miu, ai vivi” (p. 3), ma non c’è rabbia né risentimento, solo un dolore profondo, “aloperidolo e silenzio” (p. 4); la scrittura poetica di Randazzo rifugge dal sentimentalismo, dal patetismo, dal vittimismo doloristico e il lutto lascia “la casa con le sue crepe” (p. 5), “ridisegna le presenze” (p. 6), espresso con un linguaggio scabro ma vario e mosso, ritmato e mai banale. Si direbbe che il padre lieviti nel figlio facendone fiorire nuova consapevolezza e quella “fraternità” (v. la Premessa) non scontata in tempi di guerra e Covid: “non desidero, ricorda/ che un cuore che batte/ autenticamente d’Amore/ per l’Uomo e per l’Arte” (p. 10); il silenzio non è quello della morte ma della contemplazione (“belavo/ scoprendomi pecora/ che lodava le stelle” (pp. 16-17) in una fusione quasi panica con la Natura e della lievitazione della parola che si fa pane di poesia: “Affida all’Arte la missione/ di ricordare ai fratelli la loro” (p. 11). L’Amore e la poesia sono “Pane pane, vino vino” (ibidem), “pane quotidiano” (p. 12): grazie ad essi “viene la primavera” (ibidem).

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