Il Centro Studi di Tradizioni popolari “Turiddu Bella” riprende le sue attività. Il 9 ottobre scorso il primo incontro

Il Centro Studi di Tradizioni popolari “Turiddu Bella” riprende le sue attività: il 9 ottobre scorso, presso la sala “Pastore” della CISL in via Arsenale a Siracusa, la presidentessa del centro studi, Maria Bella Raudino, che insieme ai soci fondatori volle fortemente la nascita di un’associazione intitolata alla memoria del celebre poeta e cantastorie di Mascali, ha inaugurato il nuovo anno sociale – ringraziando Dina Lauretta dell’Auser di Siracusa e il presidente dell’associazione di volontariato dei pensionati della Cisl, Enzo Buda, che con squisita ospitalità ha permesso la realizzazione dell’evento, tutti i soci e i simpatizzanti delle associazioni intervenute.

Maria Lucia Riccioli, direttrice esecutiva del Centro studi, ha introdotto il pomeriggio culturale relazionando su ironia, sarcasmo, humor e satira e tratteggiando la figura di Turiddu Bella, del quale Maria Bella e Salvatore Di Pietro hanno interpretato alcuni componimenti, tratti dalla raccolta “Ppi ridiri” (la figlia dell’autore ne ha fatto omaggio ai presenti): Bella non è stato solo cantastorie o autore di poesia lirica, ma ha anche satireggiato su aspetti della vita quotidiana, familiare e sociale, fino a considerare anche la politica.

La parte centrale di “Cabarè sicilianu” è stata invece dedicata a “Rosamunda”, racconto di Lucia Corsale (giornalista e scrittrice siracusana, autrice tra l’altro di vari racconti come “Il plasma di Ciccio” e di “Don Antonio”, romanzo incentrato sulla figura del parroco di Cassibile don Antonio Saitta) interpretato dalla stessa autrice insieme a Concetto Scandurra, Maria Lucia Riccioli voce narrante: il racconto in questione è quasi un atto unico – ha vinto il premio “Mario Re” dedicato ai racconti con peculiare vena teatrale nell’ambito del Premio Sicilia Dime Novels di Mascalucia DOC – e può rappresentare la nuova generazione di autori in dialetto siciliano e italiano popolare.

Al termine della serata, un doveroso omaggio è stato tributato a Nino Martoglio nel primo centenario della tragica morte, avvenuta nel settembre 1921 presso il costruendo ospedale Vittorio Emanuele di Catania: a parte il “cold case” della morte di Martoglio, romanzesca e degna di ulteriori indagini, innegabile è l’importanza letteraria dell’autore di Belpasso, luce del teatro siciliano, poeta arguto e fine. Salvatore Di Pietro ha recitato “Il telefrico senza fili”, mentre due esilaranti “curtigghiare” siciliane, ovvero Lucia Corsale e Concetto Scandurra en travesti, hanno interpretato altri componimenti dell’immortale “Centona” di Nino Martoglio.

Ci auguriamo che il Centro Studi, iscritto al registro delle espressioni immateriali (R.E.I.), che raccoglie tutto quello che costituisce patrimonio memoriale dell’umanità, proprio per il suo impegno nella raccolta, custodia e valorizzazione di ciò che attiene alle tradizioni popolari (ricordiamo l’annuale Trofeo di poesia popolare siciliana, che in ben venticinque edizioni ha scandagliato lo “stato dell’arte” della poesia popolare), per la pubblicazione della pregevole rivista “Ethnos”, per gli incontri e agli spettacoli promossi in tanti anni di attività, vantando anche prestigiose e qualificate collaborazioni con Università e centri di ricerca, possa proseguire nel suo lavoro con il favore di pubblico e istituzioni.

Da leggere

Sfide e Scoperte: Riflettendo sulla Scienza in un Mondo in Evoluzione

Il 16 aprile 2024, presso Il Cerchio, un vivace fulcro culturale a Siracusa, ha avuto …

Commenti recenti