Teresa Laterza e il progetto Kairos

Pubblicare un libro, specie in questi tempi difficili, è un atto di coraggio, anche se forse leggere e scrivere sono tra gli atti più arricchenti e utili per impiegare il nuovo tempo dilatato che ci ha donato come regalo e pena il Covid19.

Meritorie sono le iniziative letterarie a sostegno di cause nobili: l’Antologia poetica “KAIROS 2020”, nata da un’idea dell’autrice Teresa Laterza, pubblicata per i tipi di CTL Libeccio, Livorno, ha proprio lo scopo di radunare voci poetiche contemporanee per uno scopo benefico. I ricavi del volume infatti, al netto delle spese di edizione, saranno destinati alla ricerca sulla lotta contro il cancro del rene e per una casa rifugio per animali abbandonati. Secondo il piano previsto, il progetto – che prende il nome dal greco, lingua nella quale si distingue il chronos dal kairós, il tempo cronologico appunto, scandito, da quello giusto, opportuno, supremo – dovrebbe diventare un appuntamento fisso per autori e lettori.

Le forze si sono unite anche dal punto di vista della realizzazione del volume, non solo dell’ideazione e della scrittura: l’editore è toscano, Teresa Laterza è pugliese ma vive in Sicilia, la copertina, un’opera di Rosa Rosita Loiodice, è un acquerello su carta cotone; l’introduzione al volume è stata curata da Angelica Laterza, la realizzazione grafica dia Gianfranco Nicolaci, la postfazione da Francesca Andruzzi (ecco le sue parole a riassumere il senso del volume: “Già il fine benefico di questa pubblicazione vale a rendere la stessa miracolosa; ogni volta che si fa qualcosa per gli altri, si compie un miracolo. Ma il grande miracolo della poesia – e di queste poesie in particolare – sta tutto in quello scambio, tra sconosciuti, di sentimenti ed emozioni che risuonano come musica”), la quarta di copertina Vanna Laera, che ha realizzato il dipinto su tessuto.

Ecco i quindici autori dell’antologia, di cui la stessa Laterza ha curato la prefazione insistendo sul senso di quella “social catena”, per dirla con Leopardi, che tesse parole a realizzare poesia e sogni, Leitmotiv di questa pandemia che sta facendo emergere sia individualismi esasperati che progetti condivisi:​ Angela Patrono che tratteggia i sentimenti, Angelica Sicoli con i suoi viaggi astrali, i suoi omaggi e i suoi inchini alla vita, Chiara Ortuso che oscilla tra poesia e pensiero filosofico, Dany A. Sabato tra piccoli passi e palpiti e un “tredicesimo mese” come nuovo inizio, Danila Celant tra ricordi e commiati, Delia Nicotra Costa con il suo anelito alla vita, Maria Antonietta Bafile con le sue sere e le girandole di pensieri, Mariella Manganaro che inneggia alla primavera e all’amore, Francesca Andruzzi con le sue spose bambine, la sua “ggente che lavora” contrapposta ai corrotti e il suo ricordo del padre, Marino Moretti con i suoi sogni e le disillusioni, Mario De Vecchis con i suoi ossimori, forse unica chiave per decifrare le contraddizioni della vita, con le sue notti e i suoi autunni esistenziali, Michele Carniel con il suo risveglio, la sua stella cadente e il suo maestrale, gli alberi, i sassi di Matera e le risaie al tramonto di Paola Mattioli, Rosa Loiodice che canta le varie declinazioni dell’amore e Sandra De Felice con l’estate e suoi amori, metafora dell’esistere.

“La Civetta di Minerva” ha intervistato per voi Teresa Laterza.

Qual è stata la molla che ti ha spinta a realizzare questa Antologia?

Questa Antologia nasce dall’idea e all’interno di un progetto che ha bussato alla mia mente nel mese di agosto quando, avendo rallentato con i miei impegni, ero più ricettiva e pronta ad accogliere le cosiddette “illuminazioni”. Il progetto da me ideato, ma che ritengo sia d’ispirazione divina, denominato Kronos, doveva fungere da contenitore di possibilità. È nata così l’Antologia Kairos che dando voce ai poeti scelti ha consentito di aiutare due cause benefiche.

Qual è, se esiste, il filo conduttore degli scritti che raccoglie?

Il filo conduttore è l’amore per la poesia che diviene dono: una sorta di cassa di risonanza con lo scopo di utilizzare la stessa poesia come strumento, opportunità, possibilità di mettere al centro il prossimo e non noi stessi. Ed è proprio questo il motivo, e quindi non un caso, che il tutto sia nato da un progetto e non da un concorso teso, invece, a proclamare un vincitore che si autocelebri. Quando si scrive poesia non si può vincolare gli scrittori ad un tema… Questa sarebbe una forzatura, qualcosa che va contro la stessa essenza della poesia che è “folgorazione”, ispirazione del momento, autenticità, e che mai potrà essere composta a comando come quando si dà la traccia chiedendo di svolgerne il tema. Non mi stancherò mai di ripetere questo concetto che considero sacrosanto. La poesia è e rimarrà sempre qualcosa di naturale e spontaneo legata a quelle sensazioni ed emozioni che in un determinato momento, per influsso divino, premono per essere fissate sulla carta. È questo il motivo per cui Kairos contiene poesie dagli argomenti liberi più disparati: la visione ironica dell’attuale politica con la poesia di Francesca Andruzzi ’A ggente che lavora; la sofferenza che diviene speranza con la poesia di Mariella Manganaro Gocce di Luce; la violenza sulle donne in riferimento a quelle culture in cui si è costrette a sposarsi da bambine come nei versi della poesia A piccoli passi di Daniela A. Sabato; la contemplazione che diviene motivo per affermare i propri desideri e vivere “senza colpa” come nella poesia              Risveglio di Michele Carniel; l’amore puro come nei versi della poesia Nume è l’amore           di Rosa Rosita Loiodice; l’ascolto della natura che diviene impeto e desiderio con la poesia Ci ha svegliati il temporale di Sandra De Felice; la malinconia e il silenzio che immobilizza espressi nei versi di Chiara Ortuso; la speranza di un porto salvifico con la poesia di Danila Celant… Vorrei continuare ma so che lo spazio è limitato…

Puoi svelarci qualcosa dei tuoi progetti futuri?

Molto a rilento sto portando a termine il saggio sul processo scrittorio che ho dovuto interrompere diverse volte per dedicarmi al mio impegno come book counselor. Da diversi anni a questa parte, infatti, dopo una significativa esperienza in campo editoriale, sono impegnata nell’aiutare i poeti, così come gli autori in genere, a trovare la loro strada, incoraggiandoli a scrivere laddove noto che ci siano inclinazioni e potenzialità. Credo di essere stata chiamata a questo compito da quel Signore lassù che continua a “tormentarmi” così come ha fatto per la realizzazione dell’antologia Kairos. Aiuto, in sostanza, gli autori a partorire i loro libri poetici e non solo. Mi viene in mente l’arte della maieutica, della quale parlava Socrate in riferimento al suo metodo finalizzato a tirar fuori la verità dai sui compagni di dialoghi. Spesso vi è il timore da parte di chi scrive, soprattutto se si è alla prima pubblicazione, di non essere all’altezza o di subire il giudizio altrui, di “mettersi a nudo” con le proprie fragilità, i pensieri più riposti ed è qui che faccio capire loro che la bellezza della poesia è proprio questa. Quanto più la poesia è spontanea, tanto più risulterà catartica per l’autore, viva ed emotivamente coinvolgente per il lettore. Per quanto riguarda il progetto che ha dato vita all’antologia l’intenzione è quella di portarlo avanti con la realizzazione, con cadenza annuale, dell’Antologia, appunto, sempre finalizzata a donare qualcosa a chi è meno fortunato.

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