Italia (Cgil): “Attendiamo ancora l’inaugurazione della scuola 2.0”

“Nel contratto dei docenti, pochi i 96 euro lordi mensili ma vedremo con il nuovo governo”, “Diritto allo studio, mense, trasporti: parole sconosciute all’attuale amministrazione comunale, così come un serio criterio riorganizzativo”

 

La Civetta di Minerva, 16 febbraio 2018

La scuola: un mondo in fibrillazione. Dieci anni di blocco contrattuale, riforme mai del tutto condivise dal corpo docente ed ata, iniziative governative tese a creare differenziazioni interne secondo l’aleatorio concetto di meritocrazia, esodo forzato di migliaia di lavoratori del comparto e dulcis in fundo legnate ai docenti anche fisiche da parte di allievi e genitori. Una categoria che oscilla tra la formazione continua e la consapevolezza di una scuola in evoluzione a ritmi crescenti. Oggi la nota nuova è la firma dell’ipotesi di contratto nazionale tra le tre sigle sindacali (Flc Cgil, Cisl e Uil) e l’Aran. Un’ipotesi di contratto che dovrà ancora passare al vaglio delle assemblee territoriali Flc Cgil che, come di suo costume, sottopone ai lavoratori la scelta finale. “Il 15 ed il 16 febbraio saremo a Roma per il Direttivo nazionale – spiega Paolo Italia, segretario regionale Flc Cgil – e si stabiliranno modi e tempi per la consultazione degli iscritti”.

Un passaggio democratico quello del maggiore sindacato italiano che probabilmente vedrà aprirsi spazi accesi di confronto sull’utilità o meno di sottoscrivere un contratto che sarà già vecchio nel dicembre 2018, che ha strappato un aumento medio di 96 euro mensili lordi a cui si aggiungono circa 400 euro di arretrati.

“Qualcuno ha già detto (a giusta ragione) che son pochi – aggiunge il segretario regionale – ma lasciare tutto com’era avrebbe solo significato aumentare gli anni di vuoto contrattuale. In verità considero questo contratto una sorta di ponte, in attesa del nuovo governo e della nuova legge di stabilità. Qualche soddisfazione in più per gli Ata, poco sui docenti ma è pur vero che il vicolo era cieco visti i pochissimi fondi della legge di stabilità. Il momento è di crisi e l’eredità di Renzi, purtroppo, è attualmente pesante e negativa. Adesso si aprirà la discussone sulla nuova legge di stabilità 2019 e nel frattempo avremo contezza del nuovo governo”.

Ma se le difficoltà e incertezze nazionali preoccupano il comparto dell’Istruzione di certo sul nostro territorio va peggio. Da mesi la questione strutture e condomini scolastici tiene banco e la Flc Cgil mostra tutto il suo scontento nei confronti dell’amministrazione comunale siracusana, accusata di illogicità. “La concentrazione dei problemi è sul comune capoluogo – ci spiega Italia – e l’amministrazione Garozzo ha mostrato di essere irrispettosa nei confronti della scuola e del segmento dell’istruzione! Non ha risolto le criticità che endemicamente sono presenti sul territorio, ha alternato ben tre assessori e, alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi, sta complicando i meccanismi di avvio del nuovo anno scolastico 2018/2019. Il Sindaco Garozzo di certo non ha favorito, nel puro stile Renzi, alcun confronto con le forze sindacali e sociali ma ha scelto incontri individuali con alcuni dirigenti scolastici e rappresentanti dei genitori. Il prodotto finale di questi incontri ha lasciato scontenti tutti: una vera e propria scacchiera di scuole incastrate tra loro senza una logica e che non elimina le coesistenze, i condomini, come li chiama il Sindaco. Resasi conto della difficoltà riorganizzativa, la Giunta ha emanato un atto di indirizzo che dovrà passare al vaglio dell’ufficio scolastico territoriale, mentre i DS l’hanno considerato dato di fatto, dichiarando di non avere spazi per accogliere i nuovi alunni iscritti. Intanto il 6 febbraio è passato e ben 300 bambini tra infanzia e primaria non sanno dove andranno. Davvero un’organizzazione perfetta per favorire la dispersione scolastica e le scuole private! Diritto allo studio, mense, trasporti: parole sconosciute all’attuale amministrazione così come un serio criterio riorganizzativo!”.

Intanto si avvicinano le prossime elezioniper il rinnovo delle RSU che si terranno il 17, 18 e 19 aprile 2018. “Sostenere la dignità del lavoro – ci spiega il segretario Flc – non solo nelle regole del contratto nazionale ma anche nelle decisioni che si prendono sul luogo di lavoro, è stato un continuo impegno, peraltro sempre più pesante dati gli interventi negativi a cui il mondo della conoscenza è stato sottoposto, con il suo continuo ed implacabile impoverimento. Siamo sempre più convinti che la contrattazione sul posto di lavoro rappresenti uno strumento fondamentale per garantire i diritti fondamentali di lavoratrici e lavoratori, per assicurare la trasparenza nelle scelte e nell’assegnazione delle risorse. Per questo saremo presenti in tutte le scuole di ogni ordine e grado della nostra provincia”.

L’assetto delle istituzioni scolastiche ora e da settembre 2018 – Per avere il quadro della situazione con carta e penna abbiamo dovuto disegnarci una mappa con tante freccette. Con l’aiuto del segretario Paolo Italia abbiamo cercato di sintetizzare il tutto.

“Partiamo dall’edificio di via Asbesta, di proprietà del comune – dice Italia – sul quale attualmente confluiscono la secondaria di primo grado dell’Istituto Archia, la secondaria di primo grado del Giaracà e l’infanzia del Martoglio. Un’eredità lasciata così da amministrazioni precedenti (Bufardeci): non vi si mette mano dal 2005 né questa amministrazione ha immaginato un diverso assetto. Dal primo settembre via Asbesta verrà assegnato tutto all’Archia. Altra sede distaccata è in via Svizzera, attualmente dell’Istituto Vittorini ma dal primo settembre il plesso andrà al Paolo Orsi che rimane anche con alcune aule dell’infanzia in via Mosco e acquista l’intero plesso di via Svizzera. Domanda da un milione di dollari: come arriveranno lì i bambini? Ha previsto l’amministrazione pulmini che agevolino lo spostamento dei minori? Il Comune ha già dei bus? Oppure affittarli da ditte esterne con personale, come prevede la legge, che dovrà vigilare sui minori negli spostamenti?”.

Vi è poi l’istituto Archia che adesso è su tre plessi (via Monte Tosa, via Asbesta e via Necropoli Grotticelle) ma potrebbe cedere via Necropoli Grotticelle che dal primo settembre andrebbe all’Archimede poiché col nuovo anno scolastico in quest’ultima scuola subentreranno criticità e un’ala dell’istituto verrà chiusa. “Inoltre – aggiunge il segretario regionale – ben 11 classi dell’Archia (6 primaria e 5 media) sono in via Calatabiano mentre il plesso di via monte Tosa ha il secondo piano totalmente chiuso! All’improvviso non è divenuto più agibile per problemi connessi alle destinazioni d’uso. Dunque nessun rischio per gli allievi, solo cavilli burocratici e mancanza di volontà politica nel sistemare le carte!” Altro plesso rivisitato quello di via Decio Furnò (vicino alla parrocchia del Sacro Cuore) al momento diviso tra Verga e Martoglio. Col nuovo piano il Verga perde le aule e nel plesso restano solo gli allievi della Martoglio.

“E non dimentichiamo via Calatabiano – ricorda Paolo Italia – Attualmente vi sono allocate in via emergenziale 11 classi dell’Archia (6 primaria e 5 media) mentre il plesso di via monte Tosa (lo ripetiamo) ha il secondo piano totalmente chiuso! Si ricordi che via Calatabiano era stata attribuita da Bufardeci e Vinciullo, al momento della sua riprogettazione, all’istituto Verga. Dal primo settembre il Sindaco desidera assegnarla al Giaracà”. C’è poi il nodo Martoglio che attualmente è allocata su via Caracciolo, un plesso in via Furnò ed un plesso in via Asbesta. “Se il principio di togliere i condomini e dunque le coabitazioni tra scuole – ci spiega il referente Flc – è lo scopo del Sindaco perché l’amministrazione non ha risolto anche la coabitazione alla Martoglio di via Caracciolo sulla quale confluisce l’istruzione del Cpia (formazione per adulti) con allievi la cui età anagrafica parte dai 16 anni? Ci sono dunque cittadini di serie A e cittadini di serie B? La coesistenza è un falso problema. Penso alla secondaria superiore Alberghiero di Palazzolo allocata in un’ala della scuola dell’infanzia: un esempio eccellente di coabitazione nel quale quotidianamente i grandi cucinano un pasto di ottima qualità per i bimbi e si lavora in armonia. Le famiglie risparmiano ed hanno contezza anche della mensa! Dunque i condomini non sono forieri di cattivi presagi se ovviamente vi è a monte un serio ragionamento! A completare questa cornice attendiamo a Siracusa ancora l’inaugurazione della scuola 2.0 annunciata dal governo Pd con in testa Faraone mentre scopriamo che i bimbi dell’Istituto S.Lucia (che hanno anche un’appendice in Ortigia) siti all’Isola sono allocati in parte in una vecchia struttura, in parte nella sagrestia della parrocchia alla quale il Comune paga l’affitto! “Rendiamoci conto dello stato confusionale nel quale lavora questa amministrazione. Ovviamente creando un immenso disagio nelle famiglie costrette a seguire le scelte poco oculate di un’amministrazione!”

Vi sarebbe poi il Quintiliano che fa parte del patrimonio del Comune come il Gargallo di Ortigia.

“In tutta questa penuria di aule – spiega il segretario regionale Italia – c’era anche una proposta: farsi restituire dalla Provincia l’immobile, spostare gli allievi dell’attuale liceo (dislocati su tre sedi)  nella struttura di via Algeri. Oggi abbandonata e soggetta ad intemperie aiuterebbe la riqualificazione e rivitalizzazione dell’area. L’attuale struttura del Quintiliano potrebbe risolvere le liste d’attesa delle istituzioni scolastiche come Vittorini e Paolo Orsi e Woitila che hanno avuto difficoltà, rifiutando le iscrizioni, già prima della crisi del 2017”. L’ultima nota dolente è Augusta. “In provincia il comune amministrato dalla giunta 5 stelle – conclude Italia – non eccelle di certo per il servizio di refezione. La Dirigente della Principe di Napoli invoca aiuto e chiede un tavolo di concertazione da tempo altrimenti l’orario scolastico potrebbe andare a tempo normale e ciò determinerebbe contrazione di organico e meno servizi per famiglie ed alunni. La questione refezione non è mai stata affrontata… aspetta da tempo ancora risposte da un’amministrazione sorda al tema”. Insomma sulla scuola regna la totale confusione di cui faremo le spese, ancora una volta, noi genitori e i nostri bambini.

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